Christian Caliandro, giovane storico d’arte contemporanea che seguo con interesse su ARTRIBUNE, è da tempo che si pone in termini critici nei confronti di buona parte dell’attuale produzione artistica.
Dell’universo e della vita, non si sa molto, abbastanza tuttavia per poter accettare l’idea della costituzione dell’uomo come essere bicomponente : spirito e corpo. Il corpo ospita e alimenta lo spirito, e questi, a sua volta, guida e orienta quello negli accadimenti della vita verso un fine definitivo dell’esistenza che è ancora un mistero.
Scorrono sullo schermo immagini di devastazione impressionante in tempo reale. Corpi di edifici dilaniati e anneriti dal bombardamento, strade divelte, crepitii di mitragliere e lampi e grida e la telecamera dell’operatore che traballa.
Una lunga intervista a Riccardo MUTI a firma di Aldo Cazzullo è stata pubblicata tempo fa sul CORRIERE DELLA SERA
Pochi giorni, e tre quarti di mondo, tra la sorpresa e lo sconcerto, ne ha parlato. E cosa ha detto il Maestro Muti di tanto eclatante ?
Così come una bella donna che se la tira è già meno bella, anche l’attuale sbrodolamento mediatico attorno al Made in Italy lo rende fatalmente meno amabile. Possibile che l’antico buon gusto del “ chi si vanta da solo…”
Il riscaldamento determinato dalla crisi, sta facendo sciogliere molta neve, forse troppa. Il paesaggio che ne viene fuori… non è proprio dei più edificanti.
Il punto è : confidare nella Provvidenza perché
“… Il nostro amore è stato tanto grande ormai che non sa morire, per questo canto e canto te…”
sono le parole di una bella canzone di Sergio Endrigo di fine anni sessanta e vengono in mente a fronte di quest’ultimo lavoro su “CLAUDIO ADAMO ARCHITETTO” a cura di Lucia D’Ammacco e Irene Del Monaco.
Siamo fatalmente figli del passato, sicché in riferimento a quanto si diceva nel LA SPERANZA a proposito di una nuova ri-nascente classe politica, non si può non partire dal Machiavelli. E non solo perché è stato il fondatore della moderna politica, ma anche perché l’attuale crisi, che è strutturale, è ormai da più parti ritenuta essere la naturale conclusione di un ciclo (della crescita ed
Da architetto, forse dovrei sapere il nome di chi ha “inventato” la rotatoria con precedenza a sinistra per la circolazione stradale. Ma non lo so. Che Dio comunque lo abbia in gloria. La perdita di tempo, gli ingorghi, gli incidenti, la speculazione sull’uso dei semafori e quant’altro, sembrava ormai l’inevitabile pedaggio da pagare per la complessità della circolazione
“Nella natura umana non si trovano mai qualità egregie senza che, contemporaneamente, la degradazione delle stesse, attraverso una infinita serie di modifiche negative, possa portarle all’estrema imperfezione.”
Lo ha detto Kant, ma oggi, a pensarci, anche il buon senso. E però, per una sorta di strano accidente ottundente, ciclicamente pare che ce se ne dimentichi. Accade pertanto che un determinato sapere o potere specialistico, che pure tanto ha contribuito al bene comune, andando oltre il segno e perdendo
Andrea Branzi, autorevole esponente teorico ed operativo del design contemporaneo, dalle pagine di INTERNI (Marzo-giugno 09) lancia significativamente una ” invettiva” contro l’attuale design, divenuto ormai “senza pensieri” e di tipo ambulatoriale, di supporto cioè alle esigenze di vendita dell’industria in crisi, assecondando passivamente le esigenze del mercato
Vivere comporta fatalmente il consumo. Che non è gia consumismo. Questo viene dopo, e per una distorta ed amplificata percezione dei bisogni materiali.E intanto la Terra sbuffa e quasi non ci supporta più.
Il necessario nuovo modello di sviluppo però, ci auguriamo sia sì risparmioso, ma senza quelle esagerazioni che divenendo poi terrorismo, inibiscono la vita al punto da stimolare
Sebbene i lavori non siano completati e le impalcature non del tutto rimosse, è già possibile intravedere il risultato esterno delle opere di ristrutturazione dell’ex Municipio che costituisce, in pianta, uno dei quattro lati del quadrangolo formante la Piazza M. Ignoto.
Detta piazza, originariamente molto più piccola, fu ampliata negli anni sessanta a seguito delle
Sebbene per l’architettura il tempo dell’indifferentismo sia in fase calante, non è tuttavia un’esperienza comune vedere un’opera che dica qualcosa di significativo. Il più delle volte il mestiere prevale ancora e l’acritica accettazione di una serie di convenzioni linguistiche ben collaudata produce, se va bene, letteratura, ma non poesia.
Al fine del perpetuarsi della vita, auspicabilmente sempre più umana, l’atto sessuale è una condizione necessaria ma non sufficiente. Occorre qualcosa in più; occorre
” Il naturalismo di Giordano Bruno era al contrario non il divino materializzato, ma la materia divinizzata. La materia in sé stessa è volgare bestialità; essa ha valore come divina. Il divino non è infuso o intrinseco.