Architettura e vita
Al fine del perpetuarsi della vita, auspicabilmente sempre più umana, l’atto sessuale è una condizione necessaria ma non sufficiente. Occorre qualcosa in più; occorre l’intreccio spontaneo e appagante di quei mille e mille desideri che tutti gli innamorati conoscono bene; occorre insomma quell’intesa spirituale, non necessariamente eterna, che da sempre si chiama amore. Altrettanto si può dire dell’architettura: il momento del pratico costruire, quello propriamente edile, è un presupposto necessario ma non di per sé sufficiente. Perché ci sia architettura e non solo edilizia, occorre qualcosa in pìù, occorre la visione di un mondo possibile, diverso e migliore, che può nascere solo dall’amore spontaneo per la verità e l’umanità.
(pp) Maggio 2000
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