“Nella natura umana non si trovano mai qualità egregie senza che, contemporaneamente, la degradazione delle stesse, attraverso una infinita serie di modifiche negative, possa portarle all’estrema imperfezione.”
Lo ha detto Kant, ma oggi, a pensarci, anche il buon senso. E però, per una sorta di strano accidente ottundente, ciclicamente pare che ce se ne dimentichi. Accade pertanto che un determinato sapere o potere specialistico, che pure tanto ha contribuito al bene comune, andando oltre il segno e perdendo
Andrea Branzi, autorevole esponente teorico ed operativo del design contemporaneo, dalle pagine di INTERNI (Marzo-giugno 09) lancia significativamente una ” invettiva” contro l’attuale design, divenuto ormai “senza pensieri” e di tipo ambulatoriale, di supporto cioè alle esigenze di vendita dell’industria in crisi, assecondando passivamente le esigenze del mercato
Vivere comporta fatalmente il consumo. Che non è gia consumismo. Questo viene dopo, e per una distorta ed amplificata percezione dei bisogni materiali.E intanto la Terra sbuffa e quasi non ci supporta più.
Il necessario nuovo modello di sviluppo però, ci auguriamo sia sì risparmioso, ma senza quelle esagerazioni che divenendo poi terrorismo, inibiscono la vita al punto da stimolare