“… Il nostro amore è stato tanto grande ormai che non sa morire, per questo canto e  canto te…”

sono le parole di una bella canzone di Sergio Endrigo di fine anni sessanta e vengono in mente a  fronte di quest’ultimo lavoro su   “CLAUDIO ADAMO ARCHITETTO” a cura di  Lucia D’Ammacco e Irene Del Monaco.

Sebbene i lavori non siano completati e le impalcature non del tutto rimosse, è già possibile intravedere il risultato esterno delle opere di ristrutturazione dell’ex Municipio che costituisce, in pianta, uno dei quattro lati del quadrangolo formante la Piazza M. Ignoto.
Detta piazza, originariamente molto più piccola, fu ampliata negli anni sessanta a seguito delle

Sebbene per l’architettura il tempo dell’indifferentismo sia in fase calante, non è tuttavia un’esperienza comune vedere un’opera che dica qualcosa di significativo. Il più delle volte il mestiere prevale ancora e l’acritica accettazione di una serie di convenzioni linguistiche ben collaudata produce, se va bene, letteratura, ma non poesia.